L’ufficio del wedding planner, qualche consiglio

L'ufficio del wedding planner, qualche considerazione e qualche consiglio.

L’ufficio del wedding planner, qualche considerazione e qualche consiglio.

Care Amiche del blog, oggi dedico questo post alla rubrica Voglio fare la wedding planner che trascuro da un bel po’ di tempo, ma per la quale avrei sempre interessanti spunti.

Da molti siti, blog e forum in cui i wedding planner si confrontano fra loro, è emerso che il wedding planner non ha bisogno di un ufficio in cui lavorare e accogliere i clienti.
Io non posso che concordare.
Con i costi di affitto che ci sono a Milano, la città in cui vivo, io non ho mai potuto permettermi un ufficio come l’avrei desiderato.

Certo, perché si fa presto a dire ufficio del wedding planner, ma poi bisogna valutare la posizione, che deve essere in una zona residenziale ma con altri negozi, in una via di passaggio e passeggio, comoda per il parcheggio o almeno con i mezzi… e poi un ufficio va arredato e per un wedding planner che non ha un prodotto da esporre, ma che vende la sua consulenza, quindi un servizio, l’immagine conta moltissimo, quindi l’ufficio deve essere bello, con arredi di qualità, sempre ordinato e pulito.

E poi l’ufficio del wedding planner deve essere aperto, che sembra una cosa banale, ma un ufficio tipo negozio, che si veda spesso chiuso, non dà certo una buona immagine. Ma si sa che il lavoro del wedding planner è spesso itinerante e non è detto che i clienti siano sempre disposti a raggiungere il wp, ma spesso gradiscono essere raggiunti in zone a loro più comode.

Così io ho deciso di lavorare da casa. Con i pro e i contro che questo comporta.

Ci sono in rete molti post sui freelance che lavorano da casa: questo di Josh Medeski e questo di Riccardo Esposito in particolare hanno ispirato me e mi hanno dato lo spunto per redigerne uno dedicato a una tipologia di freelance in particolare, i wedding planner appunto!

1. Lo spazio
La necessità fondamentale è quella di avere uno spazio dedicato al lavoro. Una scrivania in salotto, un secretaire in camera da letto, una stanza dedicata nella migliore delle ipotesi: l’importante è avere una postazione riservata all’attività lavorativa.

Lavorare dal letto o dal divano può sembrare molto comodo ma alla fine si rivelerà controproducente, creando equivoci fra il tempo da dedicare al lavoro e quello dello svago.

Un wp non necessita di molto spazio oltre a quello di una computer e una stampante + un po’ di cancelleria e spazio per archiviare il cartaceo (se siete affezionati di carta e penna come me), anche se poi c’è in genere bisogno di un “magazzino” per conservare campioni, prototipi, carte, materiali…io per questo uso le pratiche scatole in cartone bianco di Ikea che si impilano che è un piacere ed esistono in varie misure.

2. Il tempo
Lo so, uno degli aspetti che fanno dire “wow” a chi lascia il lavoro in ufficio per diventare freelance e lavorare da casa è proprio quello di avere il proprio tempo a disposizione! Chiunque dice “fantastico, posso lavorare di notte e avere la giornata libera per mille altre attività”…ora, non funziona così! Ve lo devo dire subito!

Sì, confesso che mi capita di andare dal parrucchiere alle 10 della mattina in giorni infrasettimanali quando non c’è da aspettare e l’appuntamento mi viene dato più  facilmente, ma è un’eccezione, non la regola.

La regola per me è lavorare con orari “da ufficio”, 9-18 per intenderci. Questo innanzitutto semplifica i rapporti con le persone con cui ho a che fare e mi consente di relazionarmi con loro ad orari appunto “di ufficio” e poi dà al lavoro una regolarità che è indispensabile per mantenere alta la produttività.

Il lavoro di un wedding planner, come dico spesso, è composto da molte attività e il rischio è quello di perdersi fra le mille cose da fare, sprecando le ore lavorative e finendo per stare attaccati al computer molto più del necessario, quindi meglio darsi dei ritmi precisi e sforarli il meno possibile.

È vero che spesso, per lavoro, siamo impegnati anche nel week end o all’ora dell’aperitivo e della cena, ma questi non possono essere alibi per non lavorare negli orari di ufficio.

Se avete bisogno di staccare davvero meglio farlo sul serio prendendo una mezza giornata in cui tenere spento il cellulare e il cervello (se ci riuscite, a spegnere il cervello, ditemi voi come si fa!).

3. fare pausa
Staccare per la pausa pranzo, la pausa caffè, una telefonata ad un’amica è doveroso: vi aiuta a non isolarvi e a mantenere quei contatti sociali che sono indispensabili per la vostra sanità mentale e che, se ci pensate, sono assolutamente compatibili con i tempi di lavoro in ufficio. Diciamo che non ci sarà il capo a richiamarvi alla scrivania una volta terminata la pausa, quindi occorre autodisciplina.

Io per esempio ho un cane che mi fa tanta compagnia e che un paio di volte al giorno mi ricorda che è ora di staccare e fare una passeggiata!

ovviamente uno dei vantaggi di lavorare da casa, è poter avere la mia Beba sempre con me

4. separare i lavori di casa da quelli dell’ufficio
Il fatto di lavorare da casa non significa che avrete più tempo per occuparvi della casa stessa, e lo preciso perché la maggior parte dei wedding planner sono donne, quindi coloro che tradizionalmente sono destinate allo svolgimento della maggior parte dei lavori domestici. Discorsi tipo: “puoi cucinare qualcosa di buono, tanto tu sei a casa” oppure “non ridurti a stirare la sera o nei week end, tanto tu sei a casa tutto il giorno” oppure “la bolletta in posta la puoi pagare tu, tanto sei a casa tutto il giorno” …andranno totalmente banditi da genitori, mariti, figli o coinquilini con cui condividete la casa.

5. ogni tanto non seguire le regole che ti sei dato

Aggiungo oggi, come integrazione, il link ad un bel post di C+B sull’organizzazione della scrivania: mi sembra un perfetto completamento al mio articolo 😉

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